Storia
La costruzione della Fortezza Nuova iniziò nel 1590. In realtà, non si trovava nel progetto originario della città di Livorno. Fu proprio un espresso desiderio del Gran Duca Ferdinando Primo de' Medici, salito sul trono di Toscana proprio in quegli anni, il quale volle questa grande struttura per difendere la nuova città.
Il progetto fu portato avanti dall'architetto Bernardo Bontalenti, ma alcuni architetti che facevano parte del gruppo che seguiva la costruzione della città sollevarono alcune obiezioni. Innanzitutto, le sue enormi dimensioni. Il perimetro delle mura la portava ad essere la fortezza della Toscana più grande fino allora costruita. Il perimetro arrivava a 1.500 metri di lunghezza. Praticamente, per un completo giro di ronda ci volevano 25 minuti a piedi.
Ma la fortezza non aveva il solo scopo - che era ovviamente quello principale - di difendere la città da attacchi esterni e da possibili ipotetiche rivolte interne. Era anche la grande struttura che dava il benvenuto agli ospiti di riguardo che, nei secoli, sono arrivati nella città di Livorno: principi, cardinali, papi, imperatori.
Quando arrivavano a Livorno per la via di terra, giungendo ed entrando nella città da Porta Pisa, che si trovava proprio accanto alla Fortezza Nuova, oppure dal famoso canale dei Navicelli, costruito nel 1563 dalla famiglia Medici e che collegava Livorno al fiume Arno nella città di Pisa, ebbene, quando arrivavano da questo lato, ricevevano il benvenuto a colpi di cannoni a salve sparati dalle mura della fortezza.
La fortezza, però, subì un importante cambiamento nella sua storia. Questo avvenne circa un secolo dopo la sua costruzione, nel 1690, quando la famosa questione della sua grandezza andò a sposarsi con un'altra questione che si sollevò in quegli anni: il fatto che la popolazione di Livorno era enormemente cresciuta e c'era bisogno di nuovi quartieri.
Perciò si decise di abbattere circa il 60% della Fortezza Nuova, rimodernarla e, nello spazio rimanente, edificare l'espansione di un nuovo quartiere: il quartiere della Venezia Nuova, famoso e caratteristico per i suoi ponti, i suoi canali, che sono ancora visibili sul retro della fortezza.
La fortezza non perse il suo potere militare: fu proprio rimodernata e difesa addirittura da 40 cannoni.
C'è la storia particolare di un cannone che entrò in funzione nella fortezza nel 1889: il cannone di Mezzogiorno. Un cannone che, appunto, alle ore 12 precise, sparava un colpo e serviva a tutti per sapere l'ora giusta, e probabilmente anche per far sapere alle donne livornesi che era giunto l'orario per apparecchiare la tavola.
La Fortezza Nuova è una struttura che rimase a dominare il profilo interno della città per molti, molti secoli.
Ma c'è un momento della sua storia particolare: la Seconda Guerra Mondiale. Poiché la struttura militare rimase tale fino ai primi anni del Novecento, vide al suo interno passare soldati armati di alabarda, picca, spada, fino ai soldati armati - possiamo dire - di moderni fucili.
Ma, proprio alla soglia del secondo conflitto mondiale, la fortezza subì alcuni danni. Fu levato il complesso militare e, nel dopoguerra, molti livornesi scappati dai bombardamenti ritornarono a trovare una buona parte delle proprie abitazioni distrutte. Soprattutto, le famiglie più povere non avevano possibilità di trovare nell'immediato una residenza.
Di conseguenza furono costruite delle case provvisorie - diciamo così - chiamate baracche, e un grande quartiere di queste baracche fu appunto costruito, nel dopoguerra, dentro la Fortezza Nuova. Diventò un vero e proprio quartiere della città, abitato da questi sfollati della Seconda Guerra Mondiale, dove vissero praticamente per decenni.
C'è un'altra storia che deriva proprio da questo nucleo abitativo della fortezza del dopoguerra: una leggenda. È stato raccontato che alcuni bambini di queste famiglie che vivevano lì, insomma, facevano diversi giochi all'interno della fortezza. Uno di quelli che andava di più in voga era scoprire e andare a esplorare le gallerie segrete. E una volta, scoprirono una galleria. Una galleria che, a detta di questi bambini, passava direttamente sotto il grande fosso d'acqua marina per giungere dall'altra sponda.
Questa galleria leggendaria fu chiamata la Settima Galleria.
Le baracche rimasero in fortezza fino al 1968. Poi, nel 1972, il Comune di Livorno decise di trasformare l'antico fortilizio militare in parco pubblico. E così lo potete vedere ancora oggi.
Ma, insomma, dopo quattro secoli - più di quattro secoli - la Fortezza Nuova di Livorno, con le sue mura di rossi mattoni, ancora si riflette nell'acqua del grande Fosso Reale, in un continuo e ininterrotto dialogo di storie, leggende e segreti da scoprire.